Al termine di quarant’anni di servizio nell’ambito della formazione professionale commerciale, dapprima come insegnante e poi come funzionario dirigente, penso di poter tracciare un bilancio più che positivo della mia esperienza professionale, anche se mi rimangono alcuni rammarichi, uno dei quali è quello relativo all’insufficiente riconoscimento accordato dai giovani in formazione (e spesso anche dai loro famigliari) dell’importanza dell’ apprendimento delle lingue seconde, in particolare del tedesco.
Al di là di delle inevitabili distinzioni da farsi a seconda delle competenze didattiche e relazionali dei singoli docenti e delle diverse capacità d’attenzione e coinvolgimento dei discenti, ho spesso potuto notare, nelle mie sporadiche ma attente “incursioni” in aula (in visita ai docenti) e durante gli esami finali, un evidente timore reverenziale di molti giovani nei confronti della materia, che sfocia spesso nell’utilizzo di formulazioni scritte e orali minimaliste o, peggio ancora, faticosamente imparate a memoria.
La situazione risulta pertanto, a mio modo di vedere, preoccupante e paradossale, in quanto l’evolversi degli scenari occupazionali e professionali nel nostro Cantone e a livello nazionale richiede, da parte dei neo-diplomati (e non solo quelli del settore commerciale, evidentemente), una buona padronanza della lingua tedesca, la quale può, evidentemente, essere acquisita anche fuori dal contesto strettamente scolastico. Ma anche in questo caso la mia percezione, frutto di molti anni di collaborazione con alcune agenzie specializzate in soggiorni all’estero e con il servizio dipartimentale “Lingue e Stage all’estero”, risulta fondamentalmente piuttosto tiepida, in quanto mi sembra di riscontrare una certa ritrosia nell’investire una parte del proprio tempo e delle proprie risorse finanziarie in esperienze di questo tipo (al di là di quelle che possono essere problematiche di tipo materiale da parte di numerose famiglie).
Va pur detto che nel corso degli ultimi anni, nei diversi profili formativi post-obbligatori, sono state implementate, con un certo successo, tutta una serie di innovazioni didattiche che hanno consentito un approccio più coinvolgente e diretto allo studio delle lingue seconde, tra cui il tedesco, da parte di studenti ed apprendisti. Ricordo, in particolare, la possibilità di seguire stage professionali (per es. lo stage “52 settimane” per i maturandi a tempo pieno del settore commerciale) e corsi vari fuori Cantone, gli scambi tra studenti di Cantoni e Paesi diversi, l’assunzione di Assistenti linguistici di madrelingua tedesca ed inglese a supporto dei docenti indigeni e la promozione del bilinguismo (addirittura di una maturità professionale bilingue presso la Scuola professionale per sportivi d’élite a Tenero) per determinate formazioni e materie. Ma tutto questo non è, realisticamente, sufficiente. Per cui mi ha fatto molto piacere l’apparizione sullo scenario educativo ticinese di un nuovo progetto d’insegnamento, denominato deutsch@TI, gestito con passione e senza scopo di lucro da due giovani signore di madrelingua tedesca desiderose di contribuire alla diffusione della loro lingua nel Cantone in cui hanno deciso di stabilirsi. In particolare le loro proposte di coinvolgimento sono rivolte sia ai bambini della Scuola elementare (con un successo crescente anno dopo anno), tramite un approccio in presenza e caratterizzato da una marcata componente ludica (il gioco come strumento di consolidamento linguistico), che (novità a partire dal corrente anno scolastico) ai giovani dei settori Medio, Medio superiore e Scuole professionali tramite un approccio sia in presenza che a distanza e basato soprattutto sull’oralità e la comunicazione interpersonale.

Da parte mia, quindi, l’augurio che le aspettative e le motivazioni delle promotrici possano venir premiate da un crescente interesse e da una larga adesione alle loro iniziative da parte dei giovani scolarizzati del nostro Cantone e da parte delle loro famiglie.
Giulio Poretti, già direttore del Centro professionale commerciale (CPC) di Lugano

Gestendo un’attività nel campo del turismo, lo abbiamo sollecitato ad esternarci le sue aspettative e le sue preoccupazioni relativamente alle competenze linguistiche dei giovani ticinesi.
Basilese di origine ma residente in Ticino da diversi anni, ecco come vive il tedesco in Ticino.
La conoscenza del tedesco sempre più importante per il futuro dei giovani e l’apertura a nuove possibilità sul mercato del lavoro.
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